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Via Romea - Res Cottidianae et Clarae Personae
Chi ben finisce... ben inizia!



Il 2014 e’ stato un anno intenso per VRC: passeggiate, incontri culturali e molte iniziative organizzate con le associazioni del territorio. Non dimentichiamo anche il completamento del trailer girato lungo il percorso "romeo", (https://www.youtube.com/watch?v=ZZqiSIrlAJY ) anticipazione di un filmato piu’ lungo che vedra’ la luce nel 2015.
In particolare, l’approfondimento degli aspetti di vita quotidiana medioevale e delle figure dei personaggi legati alle zone attraversate da VRC e’ il principale obiettivo degli incontri culturali del ciclo “Res Cottidianae et Clarae Personae”. Proprio due di questi incontri, tenutisi entrambi nella sala consiliare del comune di Mazze’, hanno concluso l’attivita’ di VRC nel 2014 e aperto il calendario di quelle del 2015.

L’evento con il quale VRC ha chiuso lo scorso anno e’ stato l’incontro con Livio Barengo dal tema “Giorgio dei conti di Valperga, Signore di Mazzè” (05/12/2014): questo argomento era gia’ stato affrontato dall’oratore in un libro edito nel 1998 in occasione della Rievocazione Storica che ricordava questo personaggio; gli studi presentati allora sono stati aggiornati, confermando l’interesse di Barengo per un uomo poco noto nella sua regione natia ma che ebbe rilevanza internazionale nel XV secolo.

Le fonti del resoconto sono diverse: un testo di Beatrice Niccolini del 1986, documenti in latino e tedesco dell’Universita’ di Vienna e Praga, documenti dell’Archivio di Stato austriaco; fruttuoso e’ stato anche lo scambio di informazioni con Roberto Damiani, curatore del sito http://www.condottieridiventura.it/, al quale si rimanda insieme a http://www.mattiaca.it/giorgiovalperga.htm per informazioni dettagliate su vita e imprese di Giorgio Valperga.

Di Giorgio Valperga esiste un ritratto nel castello di Masino, ma non e’ certo se quello rappresentato sia il suo vero aspetto: era figlio di un ghibellino feudatario imperiale, fu uomo colto, condottiero di ventura preparato nell’arte della guerra, combatte’ per Facino Cane e per anni fu al servizio dell’Imperatore Sigismondo di Lussemburgo (poi imperatore di Ungheria), dal quale fu incaricato di missioni diplomatiche per la sua conoscenza delle lingue. Combatte’ contro i turchi, contrasto’ in Boemia gli hussiti e prese parte all’assedio di Praga.

Peccato che a un simile personaggio non sia dedicata neanche una strada, ma “soltanto” il nome di un team di soft air di Cremona.

 

Abbigliamento e vestiario nella vita quotidiana della società medievale” e’ invece il tema dell’incontro con Giorgio Cavaglia’ (23/01/2015), il primo dell’anno 2015, durante il quale abbiamo viaggiato tra i colori e i materiali usati per gli abiti medioevali.

I tessuti del vestiario erano di origine vegetale o animale (canapa, lino, cotone, ginestra, ortica, lana, pelle, feltro, seta). Erano trattati con coloranti naturali che non consentivano di definire con precisione le tonalita’; il nome del colore spesso ne denotava l’origine o ne evocava la tonalita’: coccineus (dalla cocciniglia) per lo scarlatto, croceus per il giallo oro del croco, porpora di Tiro per il rosso porpora. Come per molti aspetti della vita medioevale, importante era il simbolismo associato ai colori: il rosso ad esempio era legato al prestigio e al potere, mentre il giallo era usato per identificare individui ai margini della societa’. Ordinanze comunali identificavano il colore degli stendardi da usare per le varie occasioni (pace, guerra, tregua, ecc), o per le corporazioni.

Esistevano anche numerosi accessori: bottoni, calzature, copricapi, fibbie, guanti, abbigliamento intimo (braghe e femoralia), mantelli, ombrelli.

Molte sono le professioni legate alla realizzazione di questi oggetti di cui si potrebbe ancora parlare ma, citando un proverbio che ha origine negli abiti medievali con maniche staccabili, “e’ un altro paio di maniche”!





Germana Vinelli

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