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Via Romea - Bra
11 Marzo 2017 - Dialogo sui Templari



Due “vecchie” conoscenze di VRC, padre Luca Isella e la ricercatrice Silvia Motta dell’INAF, si sono incontrate a Bra (dove ora vive il cappuccino) per parlare di Templari e stelle: quanti segreti nasconde questo legame? Ed è davvero tutto così misterioso? Di seguito si riportano alcune note di una affascinante chiacchierata.

 

Padre Isella e i Templari

Padre Isella è un punto di riferimento molto importante per le vicende di storia locale del torinese ed è stata la sua permanenza al convento del Monte dei Cappuccini a portarlo ad approfondire le vicende templari. Sappiamo che la presenza dei Templari a Torino è ben documentata, anche sull’attuale sito del convento dei Cappuccini dove, ben prima dell’arrivo dell’ordine monastico, nella bastita presidiavano uno dei ponti di accesso alla città; nel 1992, in occasione di scavi legati al riordino dell’area verde interna, venne rinvenuto un probabile corredo funebre di un appartenente all’ordine templare: frammenti ceramici colorati e un cucchiaio (oggetto indicato negli Statuti templari) in rame lavorato con croce patente (riferimenti nel testo “ Il monte dei Cappuccini e Filippo d’Agliè ” del 2012). Questo episodio ha segnato l’inizio dell’interesse di padre Luca nei confronti dell’Ordine Templare.

 

Storia “minima” dei Templari

Le pubblicazioni sui Templari sono numerose e non tutte rigorose dal punto di vista storico: questo ordine ha avuto una storia breve ma molto tormentata e forse, proprio per questo, oggetto di equivoci e forzature. Le memorie scritte sono poche e solo recentemente sono riapparsi documenti dell’archivio segreto vaticano relativi al loro processo (si vedano a tal proposito  gli studi di Simonetta Cerrini e Barbara Frale).
Nella storia dell’ordine si possono distinguere 3 fasi:

  • Fondazione -  si tratta della fase iniziale di circa 50 anni; il nucleo originale dell’ordine nacque verso il 1118-1119 con il compito di accompagnare e proteggere i cristiani che si recavano in Terra Santa, e solo nel 1129 venne assunta una vera e propria regola monastica (su modello di quella di san Bernardo).
  • Radicamento -  è la fase meno conosciuta (XII-XIII secolo) ma più importante, durante la quale i Templari si insediano in Europa e compiono le loro attività più significative, non tanto come cavalieri e abili guerrieri (merito indubbiamente riconosciuto dai nemici sul campo) ma come retrovia di sostentamento per le operazioni in Terra Santa: costruiscono edifici fortificati e chiese, eseguono compiti di logistica e supporto, finanziano principi e sovrani, agiscono come imprenditori, in pratica danno un grande contributo alla civilizzazione europea, come i monaci di Benedetto in precedenza. Tali attività pongono presto in evidenza due problemi: abbiamo un ordine religioso che combatte in guerra e che, soprattutto, mantiene una certa libertà rispetto alle gerarchie ecclesiastiche, in un’epoca (l’inizio dell’ XI secolo) profondamente permeata dalla riforma della Chiesa di papa Gregorio VII. In questa fase i Templari diventano ricchi e potenti, l’ordine religioso si allontana dai primitivi ideali, le famiglie più importanti cercano affiliazione; il loro numero in Occidente aumenta anno dopo anno: ad esempio in Piemonte erano presenti in circa 50 siti, più o meno grandi, per un totale di qualche centinaio di unità, ma molti di più erano i serventi ed affiliati che lavoravano per loro.
  • Scomparsa -  Molte accuse sono state rivolte ai Templari (eresia, sodomia) e furono oggetto di un tormentato processo: dicerie e leggende esoteriche sono state associate a loro; alla studiosa Barbara Frale va il merito averle ridimensionate avendo trovato fra le carte dell’ Archivio Segreto Vaticano nuovi documenti sull’atteggiamento di papa Clemente V nei confronti dei monaci-guerrieri , quando all’inizio del Trecento il re di Francia Filippo il Bello scatenò contro di essi una repressione feroce; il papa era riluttante alla persecuzione (il cui scopo era essenzialmente economico da parte del sovrano francese) ma non riuscì ad  impedirla per motivi di politica internazionale, potè solo cercare di salvare persone sospendendo l’ordine e facendone confluire i beni nell’Ordine dei Giovanniti.

 

I Templari e l’astronomia

Ogni discussione sull’Ordine Templare non può prescindere dal fatto che fossero uomini del loro tempo, influenzati sia dalla cultura islamica con cui erano costantemente in contatto sia dal patrimonio culturale romano e pre-romano che permeava l’Occidente.
Erano custodi di un sapere occulto per la lettura delle stelle? E’ decisamente più probabile che utilizzassero gli astri come riferimento per seminare, costruire, in generale intraprendere le varie attività come era normale all’epoca.
Erano abili costruttori sin dalla fondazione dell’Ordine? E’ più probabile che avessero raccolto le nozioni disponibili e si fossero adeguati a canoni stilistici già in uso: ad esempio adottando proporzioni tipiche tra dimensione longitudinale e quella trasversale degli edifici (ereditate da regole romane) oppure orientando gli spazi di culto sull’asse est-ovest (con la celebrazione del mistero verso est, riferimento per il mondo cristiano).
E’ noto che in generale l’edificazione di una chiesa medioevale dovesse rispettare alcuni criteri per l’orientamento dell’asse principale, per alcune proporzioni, per la definizione del periodo di fondazione: ciò si evince dai testi disponibili (alcuni quasi coevi o di poco successivi come il “Decem continens tractatus astronomiae“ di Guido Bonatti da Forlì, matematico e astronomo del XIII secolo, o il “Coeli enarrant” di Jean Ganivet del 1406). D’altra parte i rilievi e le misure che sta raccogliendo la ricercatrice Silvia Motta conducono verso alcune “preferenze” delle chiese templari verso orientamenti associati alla Pasqua o alla Annunciazione: l’ipotesi interpretativa di padre Luca è che i Templari - più di altri ordini - siano legati alla Terra Santa, alla natività del Signore e all’incarnarsi del verbo (che non avviene in un luogo e in un tempo qualsiasi); per loro l’Annunciazione, in quanto primo “passo” verso l’Incarnazione è un evento fortemente simbolico e carico di valenza mistica.
Pertanto l’interpretazione astronomica (o meglio astrologica, visto che la scienza vera e propria nascerà solo dopo il XV secolo) della lettura dell’orientamento delle chiese templari impone un allontanamento da forzatura legate a misteri per iniziati e una riscoperta della sapienza impiegata al servizio di una spiritualità nuova e positiva nella chiesa, una spiritualità che avrebbe dovuto portare a un rinnovamento della vita ecclesiale.

 

La vicenda dei Sermoni Subalpini

Prima di accomiatarsi padre Luca ci ha parlato dei Sermoni Subalpini, il più importante documento in volgare piemontese. Si tratta di una raccolta di sermoni, databili tra il XII e il XIII secolo, custoditi nella Biblioteca Nazionale di Torino. Per i contenuti esprimono un’esperienza del mondo ”oltremare” della terra Santa e quindi della cultura templare, nuova sensibilità di cui era portatore soprattutto l’Ordine.


Una ulteriore testimonianza che i Templari non debbano essere associati all’esoterismo ma a un nuovo messaggio evangelico di rinnovamento e spiritualità positiva.

 

 





Germana Vinelli

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